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giovedì 1 settembre 2016

Ansie da prestazione addio




Quando si vuole fortemente qualcosa, si vive nella spasmodica attesa della gratificazione.

Devo ammettere che nella mia vita ho sempre cercato di avere più di quanto potessi permettermi.
Non parlo di denaro o vita agiata, ma di soddisfazioni personali, umane e lavorative, che mi portassero laddove, fin da ragazzina volevo stare. Al centro dell'attenzione.

E purtroppo il cammino me lo sono segnato, ho intrapreso strade e iniziato salite, ma ahimè la meta era sempre lontana. Perché quando hai solo aspettative, metti sempre un obiettivo davanti ad un altro e finisci inevitabilmente per ritrovarti a rincorrere l'Isola che non c'è.

Poi arrivi ad un punto della vita, in cui raggiungi il pointbreak. Da qui, illuminata sulla via di Damasco, capisci che tutto sommato non te ne è mai fregato nulla.
Facevi tutto solo per essere al centro, qualsiasi cosa fosse pur di essere l'ombelico del mondo!
A distanza di qualche anno, dopo un po' di sana ginnastica per il corpo e soprattutto per la mente, sono finalmente arrivata alla conclusione che non si può pretendere di essere al centro.
Bisogna meritarsi quel diritto.
E la cosa, guarda caso, ti capita, imparando a fregartene della centralità. Ti succede che cambi rotta, cominci a dire chissenefrega e ti ritrovi a fare ciò che ti piace, senza l'assillo di essere giudicata per cosa ne salterà fuori.
Fai, giorno dopo giorno, qualcosa per te stessa e ritrovi la pace interiore. Perdi quell'ansia da prestazione che ti ha assillato per anni come il giorno prima degli esami e conquisti...la libertà.
Libertà di pensare come vuoi, libertà di essere ciò che sei, libertà di incazzarti, di gioire, di essere triste o allegra come piace e pare a te.
Nella vita i percorsi sono tanti, a volte ci si perde a rincorrere falsi Dei, inutili speranze e aspirazioni che ci proiettano verso un futuro lastricato di buone intenzioni ma di pochi fatti concreti.

Ma la vita è fatta di azioni concrete, sono le cose che facciamo a darci il senso del domani, a metterci piedi per terra e testa sulle spalle. Tutto il resto è solo frutto della nostra fantasia.

Da qui sono ripartita.

E ora comincia una nuova avventura!


lunedì 13 febbraio 2012

Wine cocktail per il tuo Valentino!

Siamo tutte un po' romantiche e come ogni anno immancabili aspettiamo trepidanti il nostro Valentino su un cavallo bianco alle prese con la sua speciale armatura a brandire scudo e spada, vittorioso davanti al nemico.
I maschietti se ci avete fatto caso fanno a pugni con lo shopping, loro più acerrimo nemico, proprio nei giorni prima del fatidico 14 febbraio. Per noi superano qualsiasi battaglia e, anche se un po' spossati, sorridenti raggiungono la serenità quando al mattino, orgogliosamente ti fanno trovare un pacchetto sul cuscino o a pranzo in cucina tra l'arrosto e le patate. Di solito spariscono per qualche ora e non sai dove se ne vanno o, se li cerchi al cellulare, ti rispondono frettolosamente. Classico.
Ma li perdoniamo perchè in fondo sappiamo che lo fanno per noi.
Poi quando al mattino ti svegli, ancora un po' imbronciata per la sveglia mattutina che ti perseguita eccoli finalmente stravolgere tutti i canoni del menage quotidiano, colazione a letto, qualche bacio, la coccola inaspettata e...il tanto sognato regalo. Che non importa sia piccolo o grande purchè ci sia. Quel gesto che almeno per un giorno ti fa sentire principessa.
Non che ci sia da abituarsi, una volta all'anno è già un miracolo, ma Valentino lo fa. Non se ne dimentica e tu gongolante te ne stai beata a rimirare trasognante il tuo bel regalo.
In cambio?